I meccanismi del letargo delle rane potrebbero nascondere i segreti per nuovi trattamenti contro l’obesità e altri disordini metabolici.
Un gruppo di scienziati dell’Università di Queensland (Australia) ha studiato il metabolismo della rana scavatrice (Cyclorana alboguttata), un anfibio che può sopravvivere per diversi anni sommerso nel fango senza cibo e acqua.
Sara Kayes, ricercatrice a capo dello studio presentato al Meeting della Society of Experimental Biology, ha spiegato: “Abbiamo scoperto che il metabolismo della rana scavatrice cambia radicalmente durante il periodo di letargia, massimizzando l’uso delle limitate energie che possiede senza mai esaurirle. Durante il letargo, l’attività e l’efficienza dei suoi mitocondri, le ‘centrali energetiche’ della cellula, è molto più alta rispetto a quella misurata negli animali in attività”.
Questo processo, noto come ‘coupling mitocondriale’, migliora l’efficienza delle risorse energetiche e aumenta la produzione di energia per unità consumata.
“In pratica, queste rane durante il loro letargo hanno un’efficienza così alta da superare qualsiasi altro animale”, ha spiegato Keyes.
“Questo tipo di metabolismo, nonostante sia così efficiente, causa tuttavia una produzione – ha continuato – di specie reattive di ossigeno e può portare a stress ossidativi. Ecco la ragione per cui questo tipo di metabolismo non è diffuso nel regno animale. Molti animali non si possono permettere questo tipo di stress poichè alternano periodi di sonno e veglia durante il letargo. La rana scavatrice, invece, dorme profondamente per anni e questo stress non causa alcun effetto su di lei“.
Per i ricercatori, la scoperta potrebbe essere potenzialmente utile nel trattamento di disordini metabolici e dell’obesità.
Fonte: Pagine Mediche