Vi siete mai svegliati stanchi pur essendo convinti di aver dormito abbastanza? Magari vi siete sentiti irritabili tutto il giorno e siete stati il tormento di parenti, colleghi ed amici. Oppure, avete subito un calo fortissimo di attenzione durante la giornata ed una voglia irrefrenabile di mettervi a letto e dormire. Forse, accompagnato a tutto questo avete avuto sintomi quali mal di testa, spossatezza, nausea.
Ebbene, probabilmente il vostro sonno non è proprio ristoratore come credete. Il sonno è un momento della vita estremamente importante; è il momento in cui l’organismo recupera le forze spese durante il giorno. Non a caso un terzo della nostra vita la passiamo dormendo. Ma per tante persone non si tratta di un momento propizio, anzi forse è un vero tormento, perché soffrono di insonnia o perché la qualità del loro sonno non è ideale.
Il passaggio tra veglia e sonno è fondato su regole ben determinate cadenzate sul ritmo luce-buio. L’addormentamento, cioè il momento in cui si attua il passaggio dalla veglia al sonno, è molto soggettivo, muta, cioè, in funzione della persona e cambiamenti forzati dell’addormentamento possono incidere negativamente sull’organismo. Basti pensare, ad esempio, agli anziani, che vanno a letto presto e spesso si svegliano nel cuore della notte, oppure ai giovani che tirano tardi e poi non riescono a sostenere uno stato di attenzione e vigilanza adeguato durante il giorno, oppure ai lavoratori turnisti, che devono adattare di volta in volta il momento dell’addormentamento al turno a cui sono sottoposti.
Inoltre, quando ci si è finalmente addormentati, per avere un beneficio concreto, bisogna che il sonno non sia troppo frammentato. Infatti, durante il sonno, sebbene il corpo sia rilassato e le funzioni organiche siano più lente, una parte del cervello resta all’erta per vigilare sull’incolumità di tutto il corpo. Ad ogni “intoppo” che incontrano producono dei microrisvegli che vanno ad intaccare la qualità del sonno; più sono i microrisvegli, infatti, peggiore è la qualità del sonno. Ecco perché capita spesso di sentirsi stanchi anche se ci si è svegliati da poco e si è convinti di aver dormito per un numero di ore più che sufficiente.
La mancanza di sonno, inoltre, ha strascichi sulle altre funzioni dell’organismo e può portare a conseguenze disastrose per chi soffre di insonnia e per chi gli sta intorno. Chi non riesce a dormire bene la notte, infatti, è spesso irritabile, poco attento ed efficiente, non si concentra ed è un pericolo costante se è alla guida di veicoli o per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, un sonno inadeguato può alla lunga portare ad effetti nocivi per quel che riguarda il sistema cardiocircolatorio, l’apparato gastrointestinale, la cefalea.
Qualche consiglio per dormire bene
Posto che nei casi più gravi di insonnia è bene rivolgersi al più presto ad un medico specialista per risolvere il problema in maniera definitiva, per chi si trova a fronteggiare qualche notte di sonno agitato oppure si rende conto di non dormire bene ecco qualche consiglio che può aiutarvi ad affrontare meglio la notte:
- avere degli orari fissi per coricarsi ed alzarsi, anche durante il fine settimana e a prescindere dalle ore effettive di sonno, può aiutare l’organismo ad abituarsi ad un ritmo preciso da mantenere nel tempo;
- mai rimanere a letto quando suona la sveglia, anzi alzarsi appena se ne sente il primo squillo;
- evitare di utilizzare il letto per altri scopi, come leggere, mangiare, studiare… Il letto deve essere associato all’idea del sonno e quindi va utilizzato soltanto per dormire;
- creare una “atmosfera” adatta al sonno: niente luci (o al massimo una veramente fioca), silenzio, temperatura gradevole;
- coricarsi solo se si ha sonno: se non si riesce a dormire è preferibile uscire dalla stanza e dedicarsi ad un’attività che possa rilassare (fare un bagno caldo, leggere un libro, guardare la TV, …);
- evitare l’assunzione di bevande contenenti teina o caffeina; preferire tisane rilassanti o la più classica camomilla;
- evitare pasti serali abbondanti, elaborati, ricchi di grassi; preferire i carboidrati;
- dedicarsi ad uno sport o ad un’attività aerobica nel pomeriggio, ma evitare attività impegnative prima di andare a letto, perché hanno un effetto eccitante;
- evitare l’alcol ed il fumo prima di andare a letto;
- evitare di recuperare il sonno perduto la mattina seguente (come nel fine settimana) e la siesta pomeridiana.
Fonte: PagineMediche