Trovati i neuroni della paura. Per la prima volta un gruppo di neuroscienziati ha identificato i circuiti neuronali all’interno del cervello dei mammiferi responsabili di questa emozione primordiale.
I ricercatori dell’Università di Washington hanno localizzato con precisione l’area del cervello nella quale la paura si origina: il nucleo basolaterale dell’amigdala.
“Sospettavamo che queste regioni e quelle dell’ippocampo dorsale fossero associate alla formazione delle memorie di momenti spaventosi“, ha detto Ilene Bernstern, psicologa a capo dello studio pubblicato sulla rivista PLoS One.
“Abbiamo scoperto – ha aggiunto – che l’ippocampo processa semplicemente gli stimoli che si originano nell’amigdala“.
I neuroscienziati hanno ottenuto questi risultati utilizzando delle tecniche di imaging e sperimentando su dei topi di laboratorio.
“Abbiamo così scoperto i meccanismi di associazione mentale che possono portare alla paura. Grazie a queste scoperte, potremo capire quali sono gli interruttori che scatenano le fobie, l’ansia e gli stress post-traumatici“, ha detto Bernstern.
“Potremo un giorno sapere come trattare l’ansia abbassando o addirittura eliminando gli stimoli dell’amigdala, in modo da evitare che le paure e le fobie ci influenzino troppo” ha concluso.
Fonte Pagine mediche
Foto sxc.hu
2 commenti su “Dove nasce la paura”
Wow, fantastico! Lo dicevo che già dal titolo la notizia doveva essere per forza succulenta ;-). Ottimo articolo, tienimi aggiornata. Finchè non procede la sperimentazione esiste un altro valido metodo per far scomparire la paura ovvero “affrontarla”, come dice il coach che ho conosciuto poco tempo fa: “La paura non va mai via prima…” (di aver fatto ciò che spaventa) e per esperienza molte paure sono infondate o sono cresciute nel tentativo di sopprimerle. Provare per credere. Un abbraccio cara e a presto. Ely
Cara Ely, grazie di essere passata di qua 🙂 Ti terrò senz’altro aggiornata 😛 Concordo al cento per cento, ci sono paure che nascono da “un’idea” delle cose, e una volta che siamo immersi nell’esperienza stessa di quelle cose, si attivano risorse straordinarie ed impensabili che ce le fanno vivere in maniera “indolore”. Un abbraccio, a presto.