Volevano stabilire come le vitamine del gruppo B e i folati aiutano il cervello a funzionare meglio e si sono ritrovati a scoprire una proteina che promette di essere un ”segnale” di allarme piu’ efficace per il declino cognitivo.
Ricercatori americani guidati da Mary N. Haan della University della California-San Francisco hanno iniziato a esaminare 1.800 volontari tra i 60 e i 101 anni dal 1996 in cerca di prove piu’ sicure sull’importanza di alcune sostanze nutritive per sorreggere le funzioni cerebrali. L’analisi dei campioni di sangue avrebbe, infatti, rivelato che una carenza di vitamine B6 e B12 e’ legata ad una minore efficienza del cervello e nel caso dell’acido folico, ma solo nelle donne, con un rischio leggermente piu’ alto di depressione. Lo studio e’ andato avanti, fino ad individuare il ruolo della proteina olotranscobalamina (holoTC), praticamente la forma attiva e biologicamente disponibile di vitamina B12, i cui stati carenziali possono far presagire un maggior rischio di invecchiamento per il cervello.
Via Asca