Le dodici paia di qualità gemelle

Le dodici paia di qualità gemelle

Così come “tacere” e “parlare” sono le due metà complementari della medesima forza, esistono dodici paia di virtù che devi imparare a controllare. Queste sono:

Tacere………………………… Parlare
Ricettività…………………… Resistenza alle influenze
Obbedire…………………….. Regnare
Umiltà………………………… Fiducia in se stessi
Rapidità di decisione…….. Ponderazione
Accettare tutto…………….. Saper discernere
Coraggio……………………… Prudenza
Non avere possessi……….. Disporre di tutto
Non avere attaccamenti…. Fedeltà, lealtà
Farsi notare…………………. Passare inosservati
Disprezzo della morte…….. Rispetto della vita
Amore…………………………. Indifferenza

Se vuoi camminare sul sentiero della realizzazione spirituale devi imparare a controllare perfettamente tutte queste qualità. Controllarle, significa saper come usarle nel momento e nel luogo opportuno. La stessa qualità, infatti, è divina quando viene utilizzata nel momento e nel luogo opportuno, ma è satanica quando viene usata nel momento e nel luogo sbagliato.

Diventa satanica quando il suo valore viene distorto: satana infatti, non può creare ma solo distorcere ciò che già esiste. Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio, e le sue creazioni sono soltanto Buone, Belle e Vere, pertanto non possono esistere né qualità cattive né forze negative: ciò che appare tale è solo la qualità e l’energia utilizzata nel modo sbagliato.

  • Tacere – Parlare.

Tacere è una qualità divina, una benedizione quando lo si fa nel momento e nel luogo in cui è bene tacere, ma se uno tace quando dovrebbe parlare (ad esempio quando, parlando potrebbe salvare qualcuno da un grave pericolo), questo “silenzio” diventa satanico. Nello stesso modo quando si parla nel momento e nel luogo inopportuno, la facoltà divina di parlare diventa un “ciarlare” satanico.

  • Ricettività – Resistenza alle influenze.

La ricettività, è divina quando ci si apre a tutto ciò che è superiore, al Bello, al Buono e al Vero, ossia a Dio, lasciando che entri in noi. Diventa però disastrosa e satanica quando si trasforma in un carattere debole, incapace di resistere alle influenze esterne. La stessa resistenza alle influenze, però, permette di opporsi alle forze di basso livello: se questa resistenza, però, si oppone alle energie superiori e divine, diventa “isolamento satanico”.

  • Obbedire – Regnare.

Chi vuol crescere spiritualmente deve obbedire alla volontà divina; sia che questa si manifesti direttamente che attraverso altre persone, e deve imparare a riconoscerla. Come? Esaminate se quanto vi è chiesto o ciò che vi motiva dall’interno corrisponde al Bello ed al Buono, ovvero alla Verità. Dio ci parla per mezzo delle nostre convinzioni più profonde, ed a queste dobbiamo obbedienza assoluta: obbedire a qualcuno contro i nostri principi, per viltà, per timore, per essere gentile o per trarne vantaggi materiali, equivale infatti ad essere servili, il che è satanico.

Chi, anziché sottomettersi umilmente alla volontà divina, segue le richieste delle potenze terrene, o considera importanti solo le cose materiali, usa l’obbedienza nel peggiore dei modi e annulla in sé la voce del divino che desidera guidarlo.

Regnare, significa prendersi la responsabilità di guidare di coloro che sono più deboli o ignoranti di noi. L’amore universale dovrebbe essere la motivazione di base, ed il rispetto della libertà altrui la sua naturale conseguenza. Colui che impone la propria volontà agli altri, violando il loro libero arbitrio, trasforma le qualità divina del “regnare” in una “tirannia” satanica.

  • Umiltà – Fiducia in se stessi.

Se vuoi servire bene il grande piano di redenzione della terra, non devi mai dimenticare che non vivi e non lavori con le tue proprie forze, ma che ogni energia viene da Dio e tutte le forze che manifesti ti vengono dal tuo Sé superiore, da Dio. Ricorda sempre che la tua persona è solo una sembianza e che il tuo vero essere, l’unica realtà eterna in te, è Dio!

Devi comportarti con umiltà davanti al Se supremo che ti anima; davanti alla tua parte divina. Devi prendere coscienza del fatto che tutte le qualità belle, buone ed autentiche Gli appartengono, che spetta a te manifestarle, ovvero agire in conformità alla divina volontà che ti suggerisce le scelte migliori.

La fiducia in te stesso, deriva dalla fiducia in Dio, non nelle tue sembianze o nella tua persona. La qualità divina della fiducia in se stessi è indispensabile ad ogni attività creatrice, e nasce da una relazione interiore con la divinità. Quando una persona pensa che tutte le sue qualità e le sue forze appartengono a lei sola e non a Dio, la divina fiducia in se stessi diventa allora “presunzione” satanica.

  • Rapidità di decisione – Incapacità di decidere.

Chiunque collabori al grande Piano, deve poter prendere le decisioni con una grande velocità; deve imparare a scegliere senza esitare la migliore possibilità che gli viene offerta. Possono presentarsi situazioni in cui un istante di ritardo può significare perdere un’occasione unica. Quando riesci ad agire rapidamente, con presenza di spirito e concentrazione, la rapidità della tua decisione è divina.

Quando, invece, si agisce affrettatamente, senza riflettere, senza concentrazione, allora questa “rapidità divina” diventa “precipitazione satanica”. Ecco perché devi coltivare la ponderazione. Prima di ogni scelta devi, controllando la tua natura inferiore alquanto precipitosa, lasciare che la decisione maturi dentro di te. A volte, per riconoscere la volontà di Dio, è necessario del tempo, ma quando questa riflessione dura troppo e diventa un alibi per “non fare”, la “ponderazione” diventa una “incapacità di decidere” satanica.

  • Accettare tutto – Saper discernere.

Chi vuol servire il Piano divino, deve apprendere ed accettare tutto ciò che il destino gli offre. Le degradazioni e le umiliazioni di questo mondo, infatti, non potranno mai ridurre né distruggere i suoi valori interiori; così come le lodi degli ignoranti o degli opportunisti nulla potranno aggiungere a ciò che egli è. Resterà sempre ciò che è, sia che lo coprano di umiliazioni oppure di gloria.

Pertanto, impara ad essere contento in ogni circostanza, ed accettare imperturbato sia le critiche che gli elogi. Può accadere che il tuo lavoro per i Maestri richieda una vita in povertà o che ti metta a disposizione una grande fortuna. In entrambi i casi dovrai accettare ciò che ti viene dato e considerarlo come un mezzo per servire il Piano di evoluzione. Se tu saprai accettare tutto senza che ciò alteri il tuo atteggiamento interiore: allora il tuo “accettare tutto” è divino.

Tuttavia, devi anche saper difenderti. Pertanto se sul tuo cammino incontrerai difficoltà, insulti o umiliazioni, chiedi al Signore di aiutarti a capire che cosa devi imparare e, se necessario, sappi difendere il grande Piano. Se lascerai tutto e ti ritirerai nel silenzio, trasformerai l’accettazione divina in una “indifferenza apatica” o in una vile “mancanza di carattere”.

Fai in modo di scegliere sempre ciò che c’è di meglio, non accontentarti mai di ciò che è inferiore: devi saper discernere “il bello dal brutto”, il “buono dal cattivo”, il “vero dal falso”, il divino dal satanico. Chi non è capace di un perfetto discernimento è inutili nei confronti del Piano divino.

  • Coraggio – Prudenza.

Chi vuol essere utile, deve poter “combattere” con tutte le sue forze. Con la spada della verità, deve lottare contro le forze delle tenebre e dell’errore per ristabilire la volontà del Padre sulla terra. Essere “pronti ad una lotta”, nobile e coraggiosa, non deve comunque degenerare in un costante “atteggiamento litigioso”.

Il tuo coraggio dev’essere incrollabile; non devi temere nessun pericolo. Con il tuo coraggio, devi far fronte a tutte le difficoltà e rispondere ad ogni attacco diretto contro ciò che è divino. Ma questo “coraggio” divino non deve degenerare in un “audace rischiare”, da rompicollo.

Non dimenticare mai, che la lotta che sei chiamato ad intraprendere è fatta con armi spirituali; solo esse, infatti, potranno riportare la pace sulla Terra. Lo scopo della tua lotta dovrà sempre essere diretto a riunire ciò che è stato separato e ristabilire la pace fra i combattenti. Il tuo amore per la pace non dovrà mai diventare l’atteggiamento negativo di chi “rifiuta la lotta” per viltà o per comodità.

Se vuoi essere utile alla redenzione della Terra, devi imparare ad essere prudente e saper comprendere quando e dove questa divina qualità può essere applicata. La “prudenza” può salvarti, e può salvare molti altri da grandi pericoli, dal male e da inutili sacrifici. Una prudenza eccessiva, comunque, tende a paralizzare; e quando è accompagnata dalla mancanza di fiducia in Dio, la “prudenza divina” diventa un “debolezza” satanica.

  • Non avere possessi – Disporre di tutto.

Chi collabora con il grande Piano divino deve anche imparare a staccarsi da tutto. Che la tua missione ti richieda la massima povertà o la più grande ricchezza, sii sempre cosciente del fatto che nulla è mai tuo, tutto appartiene a Dio. Sappi comunque che lavorando per i Maestri essi faranno in modo che tu abbia sempre il necessario per svolgere la tua missione. Non preoccuparti per le tue necessità materiali: riceverai esattamente ciò di cui hai bisogno. E se anche dovessi essere molto ricco, ricorda nella tue coscienza che non possiedi nulla.

Comunque non arrivare mai a disprezzare il lavoro, il tuo corpo o le cose materiali. Esiste una legge per cui per avere qualcosa, anche il solo necessario, è pur sempre necessario che tu facci qualcosa; non puoi chiedere al tuo prossimo o ai Maestri che ti mantengano mentre tu te ne stai a poltrire nelle comodità!

Sii pienamente cosciente del fatto che, fintanto che resti sulla terra, devi venire a patti con la materia, non puoi andare contro la materia o vivere senza di essa. E’ perciò necessario, che tu sappia acquisirla, conservarla, controllarla ed utilizzarla correttamente. In caso contrario sarai alla mercé delle potenze terrene, sotto il loro controllo, e non avrai più la possibilità di svolgere la tua missione in modo indipendente. Fai però attenzione che questa qualità divina che ti permette di controllare la materia, non si trasformi in una sete di potere egoista e satanico.

  • Non avere attaccamenti – Fedeltà, lealtà.

Quale operaio di questa grande Causa, non devi attaccarti né a cose né a persone. In ogni individuo, anche cattivo, sappi riconoscere ciò che vi è di divino, di terreno, di demoniaco: non attaccarti a nessuna persona, ma, per ognuno, sappi amare il divino, tollerare il terrestre ed evitare il demoniaco. Se la tua missione lo richiederà dovrai saper abbandonare l’essere a te più caro senza alcuna esitazione. Ciò che tu ami in lui è la parte migliore, “quella divina”, e questa parte non ti verrà mai a mancare. Adoperati, comunque, affinché il “non attaccamento” non diventi “insensibilità” o “indifferenza” verso il tuo prossimo.

Pur senza attaccamento devi essere fedele ai Maestri ed alle persone con cui condividi la vita perché anch’essi sono strumenti divini. Se coltiverai fedeltà, rispetto e lealtà verso i tuoi Maestri e verso i tuoi collaboratori, non succederà mai che il tuo sentimento si trasformi in adorazione e neppure in “culto della personalità”.

  • Farsi notare – Passare inosservato.

Se vuoi essere utile alla grande Causa, devi coltivare l’arte di padroneggiare la tua personalità (corpi fisico, astrale e mentale, n.d.r.), ed usarla come un obbediente strumento. Se ti troverai a dover parlare ad un gruppo di persone, non temere di utilizzare i tuoi talenti e le tue facoltà ma, grazie ad essi, aiutale a comprendere i misteri della vita e crescere spiritualmente. Fa in modo che il tuo comportamento, sia con i movimenti delle mani, con l’espressione degli occhi che con le tue parole persuasive, aiuti il gruppo a procedere nel cammino evolutivo.

Devi saper comparire in pubblico senza vergogna ne complessi, però l’assenza di queste qualità non devono risvegliare in te il “demone della vanità”, né tantomeno trasformarti in un saccente arrogante. Se il pubblico ti fa’ complimenti per il tuo intervento, sia sempre presente nella tua coscienza il fatto che il successo non è dovuto alla tua persona, che non è altro che un guscio vuoto, bensì da quel poco di divinità che sei riuscito a manifestare.

Se, pur essendo acclamato dal pubblico, non soccomberai alla vanità, allora non ti disturberà neppure il dover passare inosservato o fare il tuo dovere in modo anonimo. Che questo modesto “restar nell’ombra”, non crei però in te il “complesso della Cenerentola”. Infatti la dignità umana deve restare sempre presente in cuor tuo.

  • Disprezzo della morte – Rispetto della vita.

Onde partecipare validamente al Piano divino, devi comprendere ed accettare pienamente la morte del corpo fisico; devi avere la fermissima convinzione che il tuo vero essere non morirà mai. Quando il tuo corpo sarà consunto, il tuo spirito se ne libererà. Se, nella tua coscienza, sai di essere uno spirito immortale, saprai far fronte a qualsiasi missione pericolosa, senza alcuna paura.

Attenzione, però, che questo “disprezzo per la morte” non si trasformi mai in una sottostima, quasi “un disprezzo della vita” che devi, invece, rispettare sopra di ogni cosa. La vita è Dio e in tutto ciò che vive si manifesta la Sua vita. Evita pure di esporti al pericolo senza un valido motivo: apprezza la vita che scorre nel tuo corpo, vivi con gioia; ma che questa gioia di vivere non divenga il solo scopo di vivere, e non degeneri in “sensualità”.

Dalla ML Crescere 2, Lettera n. 10 – Spedita in febbraio 2010.
Arretrati e materiale vario in: www.viveremeglio.org
Realizzazione: Dr. Mario Rizzi

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