E’ variabile il clima ideale per non essere vittime di insonnia. Parola degli esperti riuniti al convegno ‘Sonno, sogni, insonnie’, organizzato a Bagno di Romagna Terme (Forlì-Cesena) dalla cattedra di Terapia medica e medicina termale dell’università di Milano e dal Centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali dell’ateneo meneghino, con il patrocinio di Femtec (Federazione mondiale del termalismo e climatoterapia). Ecco la giusta combinazione climatica per godersi sonni d’oro: “non ci dev’essere né troppo caldo né troppo freddo – spiega Angelico Brugnoli, del Biometeolab, la struttura biometeorologica del Centro di ricerche in bioclimatologia medica dell’Università di Milano – il clima non deve essere né troppo asciutto né troppo umido, cioè con una temperatura che varia da 15-16 gradi di notte ai 27-28 di giorno, e con umidità al 60-70% di notte e 35-45% di giorno”. Queste notti di afa non favoriscono certo sonni sereni. Non solo. Il vento può giocare un ruolo chiave nel condannare a lunghe notti con gli occhi sbarrati.
“Se supera i 35-40 km orari – afferma Brugnoli – il vento può tenere svegli: porta una carica di energia elettrostatica che a fior di pelle dà difficoltà nell’addormentarsi. Per ‘liberarsene’ è sufficiente mettere le mani in acqua corrente per almeno 1-2 minuti”.
Infine, sole e pioggia possono rivelarsi entrambi alleati dell’insonnia. “Il sole troppo forte – conclude – può creare problemi di sonno, la pioggia può indurre alla depressione, al burn-out, all’iperstress, con la conseguenza che si tende a irritarsi e spazientirsi e si hanno difficoltà ad addormentarsi”. L’ideale per abbandonarsi a Morfeo senza problemi è dunque è “tempo variabile, tendenzialmente più sereno che nuvoloso”.
(Adnkronos)