Quelle goccioline lungo la schiena

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Fa caldo, l’umidità è all’80%, siete immobili eppure sentite qualche gocciolina d’acqua che vi scorre dalle tempie o dietro la schiena.
Il sudore, per quanto antipatico e poco “sociale”, è un elemento importantissimo del nostro corpo: innanzitutto, durante i giorni caldi, o comunque quando la temperatura corporea si innalza (febbre, sport, ecc.), ci aiuta a raffreddare la pelle, la protegge dagli agenti esterni grazie al film idrolipidico che forma sulla cute e dai raggi solari grazie all’acido urocanico che contiene; inoltre, espelle i liquidi in eccesso e, con loro, le tossine. Il sudore è formato dal 98% di acqua e poi da urea, ammoniaca, acido lattico e aminoacidi. È secreto da due tipi di ghiandole, le eccrine e le apocrine.

  • Le ghiandole eccrine hanno funzione termoregolatrice, si trovano sulle piante dei piedi, nei palmi delle mani e sulla fronte ed espellono un tipo di sudore inodore e formato essenzialmente da acqua e sali minerali;
  • le ghiandole apocrine, invece, si trovano soprattutto sotto le ascelle, sulle areole dei seni e dovunque ci siano bulbi piliferi; producono un sudore lattescente ed alcalino facilmente attaccato dai batteri (producendo il cattivo odore) e sono fortemente influenzate dagli ormoni.

Sudorazione patologica: l’iperidrosi

Si chiama iperidrosi la sudorazione eccessiva non provocata dall’aumento della temperatura. Solitamente l’iperidrosi colpisce le piante dei piedi, i palmi delle mani, le ascelle, il viso, ed è causata essenzialmente da un’alterazione del sistema simpatico, che gestisce la produzione di sudore. L’iperidrosi si dice primaria quando viene scatenata soprattutto dall’ansia ed è molto frequente nella pubertà; si dice secondaria, invece, quando è conseguenza di altre patologie in atto, come l’obesità, l’ipertiroidismo, disfunzioni o terapie ormonali. Nel primo caso, è sufficiente agire sul sistema nervoso con ansiolitici o sedute da uno psicologo; nel secondo caso, invece, si può effettuare una simpatitectomia, interrompendo così i segnali nervosi dal sistema nervoso simpatico alle ghiandole in questione, oppure optare per le iniezioni di tossina botulinica, che bloccano l’attività neuromuscolare. Un ultimo ritrovato è la ionoforesi che ottura i condotti delle ghiandole per un lasso di tempo che può essere diverso da paziente a paziente.

A proprio agio con sé e con gli altri

Basteranno pochi accorgimenti perché il sudore non sia un problema né per se stessi, né, soprattutto, quando si è in compagnia.
La prima regola è ovviamente l’igiene personale: lavare con cura e con un sapone neutro le zone a rischio è senza dubbio la migliore prevenzione del cattivo odore, soprattutto d’estate quando la sudorazione è sicuramente più abbondante. Soltanto dopo aver lavato bene queste zone, applicare un buon deodorante. È importate scegliere quello giusto, che deve essere neutro anch’esso, deve lasciar traspirare la pelle (pena l’alterazione dell’equilibrio cutaneo), non deve essere profumato perché altrimenti potrebbe provocare irritazioni, e deve essere di preferenza senza gas. Anche durante l’inverno è buon a norma depilare quelle zone, come l’inguine e le ascelle, che solitamente sono piene di peli poiché i batteri possono proliferare per tutto l’anno. Potrebbe essere d’aiuto evitare i cibi troppo speziati e le bevande alcoliche ed eccitanti e vestire sempre con capi in fibre naturali.

Fonte: PagineMediche

Foto: sxc.hu

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