Torna l'ora legale. Risparmio di energia elettrica… e orologio biologico in tilt

Questa notte alle 2.00 del mattino, si sposteranno in avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Torna l’ora legale, dopo cinque mesi di ora solare, per rimanere in vigore fino al 26 ottobre 2008.

Secondo Terna, la società che gestisce la rete di trasporto ad alta tensione, durante i prossimi sette mesi ci sarà un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 646,2 milioni di kilowattora, con una stima del risparmio economico relativo all’ora legale per il 2008 di 84 milioni di euro. Per dare ancora qualche numero, con l’ora legale dal 2004 al 2007 l’Italia ha risparmiato, complessivamente, oltre 2,5 miliardi di kilowattora corrispondenti a circa 300 milioni di euro. “, ha scritto ieri in una nota Terna, la società che gestisce la rete di trasporto ad alta tensione.

Un vantaggio ecologico ed economico, si direbbe. Per il nostro organismo, invece, il passaggio all’ora legale sarà tutt’altro che una passeggiata. I dati di uno studio condotto dal dottor Till Roenneberg, dell’università’ Ludwig-Maximilians di Monaco, pubblicato sulla rivista “Current Biology”, indicano che il ritmo circadiano della nostra specie mal si adegua al passaggio all’ora legale. Secondo lo specialista, il disagio si concretizza in sonnolenza e malumore. A questa sorta di “jet lag” è soggetto due volte l’anno un quarto della popolazione mondiale, eppure l’impatto di questa “prova” è largamente sottovalutato dalla scienza.

L’orologio biologico utilizza la luce solare per sincronizzare i ritmi dell’organismo a quelli ambientali e per regolare il ciclo sonno/veglia. Roenneberg e la sua equipe hanno analizzato l’impatto dell’ora legale su 55mila soggetti che vivevano nell’Europa centrale. “Finora le conoscenze relative all’effetto dell’ora legale erano essenzialmente aneddotiche – ha osservato il dottor Greg Roach, esperto di sonno – Uno degli obiettivi della scienza è verificare la fondatezza delle opinioni correnti”. Gli studiosi hanno appurato che con l’ora solare gli individui tendono ad allineare l’ora di risveglio con l’alba, cosa che non avviene con l’ora legale.

In uno studio a parte, Roenneberg e i suoi hanno studiato il comportamento di 50 soggetti che tendevano a svegliarsi presto e altrettanti dormiglioni, scoprendo che tutti e due i gruppi si adattavano con facilità al ripristino dell’ora solare in autunno, ma avevano problemi ad adattarsi all’introduzione dell’ora legale in primavera. Questo era particolarmente vero per i dormiglioni, che risentivano per settimane degli effetti del cambiamento dei ritmi biologici, lamentando sonnolenza per tutta la primavera e l’estate. Secondo il dottor Roach, l’orologio biologico tende a “coprire” un po’ più di 24 ore, il che significa che le persone si svegliano un po’ piu’ tardi ogni giorno, con l’ora solare, sincronizzandosi con il cambiamento delle stagioni. Chi vive in città, però, non è così “schiavo” del ritmo circadiano: per noi l’ora del risveglio è imposta dai ritmi della vita (portare i figli a scuola, andare al lavoro, e via dicendo) più che dal levarsi del sole.

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