Salute olistica è…

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Sani nel corpo

Se proviamo a sfogliare le pagine di un giornale o a fermare per un attimo l’attenzione sui messaggi pubblicitari che ci vengono offerti dallo schermo televisivo o dai cartelloni affissi sui muri delle nostre città, possiamo notare l’accanimento con cui ci vengono proposti integratori alimentari, vitamine, oligoelementi, tutte apprezzabili conquiste della nostra epoca che suscitano il nostro entusiasmo e una nuova fiducia. Anche il meritato successo dei prodotti biologici e biodinamici, la ribellione che si diffonde sempre più tra i cittadini contro l’inquinamento di ogni genere che ci soffoca sono una prova evidente della nuova considerazione in cui teniamo la nostra salute.
L’importanza dell’esercizio fisico ci ha convinti a frequentare le palestre, sempre più numerose nelle nostre città, e quando la pigrizia o l’orario di lavoro non ci permettono questo sacrificio ci affrettiamo a comprare gli attrezzi da tenere in casa.
Siamo oggi più informati dei danni che una alimentazione scorretta produce nel nostro organismo perché attraverso l’intestino il sangue assimila gli elementi necessari al buon funzionamento delle cellule, gli unici “laboratori chimici” dove avvengono continuamente, a migliaia, sintesi e decomposizioni. Conosciamo la differenza tra grassi saturi e grassi insaturi, tra proteine nobili e proteine incomplete; abbiamo imparato che queste sono presenti non soltanto in carne, pesce, uova e latte ma anche nei cereali e nelle verdure per cui è possibile vivere bene senza consumare prodotti animali; siamo diligenti ad assumere con il cibo le vitamine non essendo il nostro organismo in grado di sintetizzarle autonomamente.
E dunque questa nuova cultura ci ha resi più sani?
Considerando il continuo aumento della spesa sanitaria e la realtà che viviamo nel quotidiano è facile concludere che tutto questo non è sufficiente. La durata della vita è aumentata, ma la sua qualità è senz’altro scaduta. E’ evidente che qualcosa non funziona: la conoscenza è migliorata, l’attenzione è estrema, ma la salute si deteriora.

Sani nella mente

Come soluzione al problema viene scoperta, o per meglio dire riscoperta, la Psicosomatica, la scienza “che studia le ripercussioni dei fenomeni psichici sull’organismo” (Zingarelli). Il corpo si ammala perché la psiche è ammalata. Il corpo e la mente sono dunque un’unità inscindibile; “mens sana in corpore sano” indica il duplice aspetto di questa verità, la complementarietà di pensieri e benessere: se il corpo duole sono triste, se sono depressa il corpo langue. Nasce da questo presupposto una nuova attenzione rivolta all’igiene mentale: rilassamento, meditazione, pensiero positivo, dinamica mentale, psicoterapia, psicanalisi, ecc. Tutte tecniche che ci aiutano a conoscere l’origine lontana di traumi ancora presenti nella nostra psiche, a scoprire paure che sembravano oramai dimenticate ma che in realtà ci impediscono un contatto sereno con la vita; metodiche che ci permettono di quietare l’ansia irragionevole che blocca la digestione e contrae i muscoli fino a provocare gastrite e lombaggine.

Sani nello spirito

Ma sembra mancare ancora un tassello al mosaico: c’è qualcosa che non funziona se, appena il controllo si allenta, la mente riprende a fare da padrona e a riportarci nel vortice delle ansie e delle paure.
Non è forse vero che la didattica moderna suggerisce di responsabilizzare gli allievi, che i sistemi coercitivi provocano ribellione e ostilità e che non siamo disposti ad agire secondo la volontà altrui? E secondo me è quello che avviene nella nostra mente: finché portiamo dall’esterno metodiche e filosofie potremo calmare le acque del lago solo superficialmente e per breve tempo. E’ dall’interno che deve nascere la nostra filosofia di vita, è dallo spirito che può venire il messaggio determinante capace di produrre il cambiamento definitivo. Abbiamo tentato di distruggere dogmi e costrizioni religiose che sembravano limitare la nostra libertà di individui, ma ci siamo sentiti persi in un oceano di confusione.
E forse è proprio da là che bisogna prender le mosse per riportare equilibrio nei nostri pensieri e nel corpo; è dalla cura dello spirito, dalla certezza che la mia vita è un progetto meraviglioso in una storia più grande e infinita che il limite di tempo e di spazio in ci vivo non mi permette di abbracciare nella sua interezza.
Allora salute olistica diventa sinonimo di pace, pace con sè stessi e con gli altri, fiducia nella mia indispensabile unicità in un complesso più vasto di altre miriadi di unicità e diversità che insieme percorrono la strada di una storia comune. Perde così senso ogni sentimento di esasperata competizione che accresce e disumanizza lo stress del lavoro, perde ragione d’essere l’accanita ricerca del potere, cresce la comprensione della indispensabile diversità dell’altro che assieme a me è protagonista di una storia che non vuole travolgerci ma che ci chiede soltanto di esserne attori immortali.
Ecco allora il progetto di una salute olistica che non trascura il benessere fisico ma lo rende più facilmente raggiungibile perché, come sosteneva Edward Bach, esso dipende dall’armonia tra i fattori spirituali, mentali ed emotivi.

Teresa Chindamo

Fonte: Fiori Gialli

Nota: link, grassetti e corsivi inseriti da aelle

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