Pet Therapy

La Pet Therapy utilizza il rapporto tra uomo e animale nel trattamento di disturbi di origine sia fisica che psicologica. Viene frequentemente utilizzata per anziani e bambini con problemi particolari e per alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici.

Gli animali utilizzati per la “Pet Therapy”, generalmente conigli, cani e gatti, possiedono caratteristiche fisiche particolari associate a livelli di reattività molto bassi e buone capacità di memoria. Interagendo con loro la persona può recuperare funzioni e capacità fisiche, comportamentali e cognitive compromesse, soddisfare bisogni affettivi e migliorare le proprie capacità di socializzazione e il senso di responsabilità.

Perché praticarla

La Pet Therapy viene frequentemente utilizzata nelle case di riposo per anziani o negli ospedali pediatrici. In questi contesti la gioia derivante dal contatto con un animale allevia il disagio dovuto alla degenza e porta a un generale aumento del buon umore,  a una maggiore reattività e a contatti più sereni con il personale sanitario. La Pet Therapy è indicata inoltre per persone con difficoltà relazionali, in stato confusionale, affette da morbo di Alzheimer, sclerosi multipla, demenza, schizofrenia o ictus, disordini dello sviluppo, disabilità fisiche, difficoltà di parola, disturbi psichiatrici, disordini alimentari, disturbi della personalità, malattie terminali.

Le origini

La Pet Therapy è stata introdotto in America nel 1953 dallo psichiatra Boris Levinson che la sperimentò sui bambini artistici. In Italia, con un recente decreto legislativo, la Pet Therapy è stata ufficialmente riconosciuta  all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Fonte: Olistic Map

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