Mantenere la linea e la salute, senza sacrificare il palato? Si può!

Il fenomeno dei corsi di gastronomia, sintesi ideale di gusto e salute Ricette a basso tenore calorico e lipidico, ma gradevoli, sazianti persino sofisticate. Bastano pochi, elementari stratagemmi. Eccoli.

Un antico adagio recita: “la morte si combatte a tavola”. In passato, attraverso questa perifrasi, i nostri nonni intendevano sottolineare la necessità di alimentarsi, non tanto in maniera corretta, quanto tutti i giorni e possibilmente più volte al giorno; ad oggi invece una frase del genere potrebbe adattarsi a quello che è diventato un imperativo categorico della società moderna, ossia tutelare la propria salute attraverso comportamenti e stili di vita corretti. E a questo punto il pensiero corre all’alimentazione, cioè al primo step di intervento: come ci alimentiamo, quanto alimentiamo e con cosa.
Sull’argomento gli esperti concordano: un’alimentazione sana e ben bilanciata, associata a una leggera ma costante attività fisica, è la prima e più efficace arma di prevenzione contro le cosiddette “malattie del benessere”: obesità, soprappeso e tutte le patologie a queste correlate. Tuttavia come possono gli amanti dei piacere della tavola coniugare le indicazioni degli esperti con le lusinghe della gola? Insomma, come mantenere la linea e la salute senza ritrovarsi a sorbire zappette monastiche e verdurine spezza-fame?
Una delle modalità più in voga consiste nel mutuare dall’ormai nota “cucina light” i piccoli interventi compensatori, le astute strategie sostitutive, le metodiche di cottura a calorie-zero; i semplici trucchi che mirano ad “alleggerire” la pietanza senza punire il commensale.

“La cucina light”, spiega Marina Pasquini, padrona di casa del Belvedere Hotel di Riccione che insieme allo chef Fabrizio Mantovani e al nutrizionista Fabrizio Malipiero ha messo a punto un ricco carnet di proposte, “è un tipo di cucina che ha come obiettivo quello di entusiasmare e stimolare la creatività attraverso la realizzazione di proposte gastronomiche leggere, digeribili ma di elevato livello gustativo”. Ricette insomma che, abbattendo qua e là quote inutili di calorie, siano in grado di aprire la strada anche a buon bicchiere di vino o a un dolcetto per chiudere il pasto in bellezza senza “pesare” ulteriormente sulla bilancia. “Ai nostri corsisti”, riprende Pasquini, “insegniamo in primo luogo a saper riconoscere e a utilizzare alimenti genuini e di stagione; a trattarli in modo tale da non sciupare le loro qualità nutrizionali; ad utilizzare solo la “parte viva” dell’alimento quindi al netto di grasso e scarti vari e quindi a cuocerli privilegiando modalità che non richiedano grassi aggiunti”.
Si tratta dunque di utilizzare prevalentemente cotture al vapore, al cartoccio, alla griglia o particolari recipienti di cottura come le pentole antiaderenti o l’orientale “wok”, la pentola cinese a calotta sferica. “A questi insegnamenti”, continua Pasquini, “aggiungiamo poi consigli pratici per abbattere ulteriormente le quote caloriche. Si tratta ad esempio di dosare con attenzione e consapevolezza i grassi, sia vegetali che animali; di sostituire la ricotta al burro per mantecare il risotto o lo yogurt magro alla panna, di dare via libera all’uso di spezie o di erbe aromatiche che oltre ad insaporire rinvigoriscono il palato, di utilizzare poco sale, possibilmente di gran qualità – come l’Hale Mon aromatizzato alla vaniglia – aggiungendolo solo a fine cottura”.
Insomma, se vogliamo rimanere in linea è importante anche ricreare un buon connubio tra piatti e sensi, andando a coinvolgere e a soddisfare nel corso della preparazione non solo il gusto, ma anche la vista, l’odorato, l’udito e il tatto.

(da Repubblica)

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