La dieta perfetta per far carriera

Vuoi fare carriera? Attento a che cosa mangi. A partire dal classico cappuccino con brioche della mattina, preso di corsa al bar: niente di peggio perché troppi zuccheri e per di più raffinati provocano poi ipoglicemia e riducono, nel giro di qualche ora, le performance mentali. Meglio il muesli o una banana non troppo matura o, per chi non ne vuole sapere di buttar giù qualcosa di solido per colazione, un bicchiere di succo di frutta o uno yogurt. Il cappuccino va bene al pomeriggio: quella piccola dose di caffeina, soprattutto per chi non riesce a farsi una pennichella, serve per contrastare il calo di energia di cui i ricercatori ancora non conoscono la ragione, ma che tutti, chi più chi meno, sperimentano. Si sa che per dare il meglio di sé nella professione non si deve mai perdere la concentrazione, è indispensabile evitare tutto quello che rallenta la capacità di ideazione e la prontezza di riflessi ed è importante avere buona memoria.

TEORIE DI FEUERBACH – E l’alimentazione in tutto questo gioca un suo ruolo. Una nuova conferma alle teorie del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach (autore del libro «L’uomo è ciò che mangia», titolo diventato poi sentenza di cui altri si sono appropriati) secondo il quale «dobbiamo alimentarci meglio per pensare meglio»?
La risposta è sì e a dirlo è la nutrizionista inglese Amanda Ursell che, sul Times di Londra, sforna poi una serie di ricette per colazione, pranzo, cena e persino per gli spuntini di metà giornata, che assicurerebbero la scalata al successo. E che fanno tesoro di una serie di ricerche, condotte all’International Labour Office di Ginevra, sul rapporto fra cibo e rendimento nell’ambiente di lavoro. Qualcuno obietterà che le abitudini alimentari degli inglesi sono differenti da quelle degli italiani, ma stando alle ultime notizie la tanto decantata dieta mediterranea si sta avviando verso il tramonto anche alle nostre latitudini, complici merendine e cibi spazzatura, pranzi al ristorante e piatti pronti a casa. E allora vale la pena di ascoltare i consigli che ci arrivano d’Oltremanica. Chi crede, per esempio, che il caffè e uno snack dolce a metà mattina siano un toccasana per la concentrazione e l’attenzione sul lavoro, si sbaglia: la caffeina aumenta il battito cardiaco e innervosisce, lo stomaco si gonfia e gli zuccheri vengono presto assorbiti lasciando un senso di fame. Semmai è più utile una barretta di cioccolato (organico, dice la Ursell) perché sopprime l’appetito. E consente di arrivare all’ora di pranzo. L’ora delle proteine, secondo gli specialisti: perché aiutano a combattere la sonnolenza pomeridiana e il calo di attenzione. Ottime le uova (e per chi riesce a mangiarlo il tofu) perché sono ricche di colina, indispensabile per fabbricare acetilcolina, una sostanza del cervello che aiuta la memoria. Vanno bene anche le carni rosse e bianche, purché magre, e il pesce. Pane e pasta, e in generale i carboidrati, vanno lasciati per la cena perché hanno un effetto rilassante sul cervello e favoriscono il sonno.
Un ultimo consiglio per chi dubita di tutti questi suggerimenti: guardate chi siede nelle poltrone di comando, difficilmente vedrete persone grasse.

(Corriere)

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