Integratori: meglio prendere i nutrienti dal cibo

Strani mondi...
Image by aldoaldoz via Flickr

La presa di posizione è netta e autorevole: arriva infatti dall’American Dietetic Association che, sulle pagine della sua rivista ufficiale, ha pubblicato un documento-guida sull’impiego degli integratori alimentari.

DEFICIT – Non devono essere usati a cuor leggero, è la conclusione degli esperti statunitensi: «Il modo migliore per promuovere la salute e prevenire le malattie è seguire una dieta equilibrata e sana. I supplementi servono per chi ha deficit e non riesce a introdurre nutrienti a sufficienza». Le linee guida, che aggiornano la precedente edizione del 2005, vogliono essere un punto fermo per i consumatori, che in questi anni sembrano essersi mossi all’opposto di quanto sperato dall’Associazione americana: le vendite di integratori non conoscono flessioni e negli Stati Uniti la spesa complessiva sfiora ormai i 24 miliardi di dollari, soprattutto grazie all’invecchiamento della popolazione (gli anziani USA sono grandi amanti di supplementi) e al desiderio crescente di salute (magari “pompato” un po’ dalla pubblicità di integratori che promettono a tutti una salute da ventenni).

EDUCAZIONE – L’aumento delle vendite, per di più, non è stato accompagnato da una maggior consapevolezza dei cittadini nei confronti di sicurezza ed efficacia dei supplementi: in sostanza, la maggior parte della gente non ha idea di quel che sta prendendo e ha difficoltà a capire le etichette. C’è pure un altro aspetto della faccenda che non è irrilevante e che il documento statunitense non cita espressamente: «Si tratta della cattiva educazione alimentare che l’uso di integratori porta con sé – spiega Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – Se scelgo di prendere licopene mangiando un’insalata di pomodori o un bel piatto di pasta al pomodoro, faccio una scelta consapevole per alimentarmi in modo sano e corretto, garantendomi nutrienti in quantità e con equilibrio. Se invece ricorro alla pasticca di licopene, posso sentirmi autorizzato per questo a mangiare porcherie e continuare ad avere uno stile alimentare sbagliato. La diffusione dei supplementi è di fatto un incentivo al perpetrarsi delle cattive abitudini a tavola». Non ci sono scorciatoie, insomma: non possiamo pensare di introdurre quel che ci serve a suon di pasticche, molto meglio imparare una volta per tutte a mangiare sano e vario. E non c’è paragone, in fondo, fra un fumante piatto di spaghetti al pomodoro e una triste pastiglia da inghiottire con un bicchier d’acqua.

Fonte: Corriere

Reblog this post [with Zemanta]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: