In Veneto il primo ospedale "a km zero"

ROVIGO – Debutta in Veneto l’ospedale «a km zero»: è Adria la seconda città italiana, dopo Asti, a proporre menu territoriali. «I corretti e salutari stili di vita, che tanta importanza hanno in materia di prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri – hanno nell’alimentazione sana e genuina uno dei punti cardine; con questa iniziativa noi apriamo la strada ad un più vasto approccio curativo e preventivo che riguarda la tavola, la dieta, la conseguente prevenzione di tante patologie, ed anche la possibilità di accompagnare le terapie con alimenti di qualità provenienti dal territorio».

Si tratta di una collaborazione tra l’Usl 19 di Adria e la Coldiretti di Rovigo, denominata «Ospedale più ospitale», sulla base della quale la mensa del nosocomio adriese utilizzerà prodotti agricoli di qualità, provenienti dai campi dell’area, nella preparazione dei pasti per i pazienti. In quest’ambito, nella sede del vecchio ospedale, la Coldiretti polesana consegnerà ai dirigenti dell’Usl una targa premio. Sandri sottolinea anche l’esistenza di «importanti risvolti economici positivi per l’area di afferenza dell’Ospedale perchè, specie in un momento difficile dal punto di vista economico, si contribuisce anche a sostenere l’economia agricola locale». «Mi auguro – aggiunge Sandri – che l’esperienza possa allargarsi anche ad altre Usl e ad altri Ospedali, perchè da questa iniziativa riceveremo anche indicazioni preziose, scientificamente verificate e controllate, circa gli effetti che il benessere alimentare può avere nel rendere più efficaci le terapie sanitarie».

Il commento Il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato commenta positivamente l’iniziativa dei menu territoriali decisi dall’ospedale di Adria. «Chi si nutre bene, guarisce meglio. È per questo – afferma – che l’iniziativa dell’Ulss 19, diretta da Giuseppe Dal Ben, è esemplare di una nuova cultura del cibo che dobbiamo promuovere tutti, in special modo quando si vuol legare la consapevolezza della qualità dei nostri prodotti alla tutela della salute». «Legame tra qualità dei prodotti di territorio e salute – aggiunge – è un principio che mi sforzo di ribadire in ogni sede: il consumo di prodotti veneti tutela i nostri agricoltori ma anche noi che li scegliamo, perchè siamo sicuri della loro provenienza e caratteristiche, oltre che della stagionalità e della freschezza dei cibi. Insomma: con questo genere di azione si garantisce la redditività alle aziende locali e si incentiva la qualità intrinseca di ciò che consumano i pazienti ma anche il personale medico».

Via: Corriere del Veneto

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