Emozioni (e sogni) a colori

Rainbows

Lo sapevi che i colori hanno la capacità di influenzare i nostri stati d’animo? Non è solo una questione di gusti. I colori che indossiamo, e non solo, sono in grado di provocare dei cambiamenti nelle nostre emozioni.

Il mio colore preferito è l’arancione. Mi piace indossarlo, non tutti i giorni, e ne percepisco intensamente gli effetti, in primis quelli sulla creatività e sul buon umore. Al contrario, quando ho bisogno di mantenere alta la concentrazione lo evito perché favorisce la dispersività.

Sull’argomento della cromoterapia, ti propongo il terzo degli articoli ripresi da Il sonno salutare.

Ti auguro una felice giornata 🙂 

La terapia del colore, o cromoterapia, utilizza i colori per favorire lo stato di benessere generale della persona e trattare determinate malattie e malesseri, inclusi quelli legati all’insonnia.

La cromoterapia può essere impiegata per curare sia le cause fisiche che quelle psicologiche dell’insonnia. Essa può consistere nell’esposizione a luci colorate, nei massaggi con oli e unguenti saturi di colore, nella visualizzazione di specifiche cromie e nell’indossare abiti con tinte particolari.

Per secoli i colori sono stati usati nel trattamento di un’ampia varietà di disturbi. I medici ayurvedici indiani ritengono che i sette chakra principali del nostro corpo, ossia i vortici energetici che regolano la funzionalità degli organi, delle emozioni e della forza vitale, siano legati ad altrettanti colori.

Nell’antico Egitto, i medici utilizzavano dei solaria dotati di vetri e lenti speciali che scomponevano la luce nei vari colori dello spettro cromatico.

Verso la fine del XVII secolo, la moderna teoria dei colori iniziò a delinearsi quando in Inghilterra il fisico e matematico Isaac Newton condusse i suoi esperimenti sul prisma, mostrando come la luce non sia che l’insieme di tutti i colori dello spettro visibile.

Fu però solo nel tardo XIX secolo che Edwin D. Babbitt pubblicò i Principi della luce e del colore, da cui l’attuale cromoterapia prese le prime mosse.

Quest’opera infatti suggerisce l’uso del colore come trattamento di molteplici disturbi, inclusi quelli legati all’ansia e all’insonnia.

Verso la fine degli anni ’40 del secolo scorso, il ricercatore russo S.V. Krakov condusse una serie di esperimenti che mostravano gli effetti sul sistema nervoso delle differenti lunghezze d’onda della luce, corrispondenti ad altrettanti colori.

In tali esperimenti, egli osservò che la luce rossa stimola le ghiandole surrenali, incrementando la pressione e le pulsazioni, mentre il blu e il bianco hanno un effetto rilassante.

Le conclusioni degli studi di questo autore sono tuttora utilizzati da molti medici. La terapia del colore è infatti oggi comunemente raccomandata per ridurre lo stress e i malesseri ad esso legati.

In questi ultimi anni, molti studi hanno attirato l’attenzione del pubblico sulla cromoterapia, dimostrando gli effetti positivi dello spettro luminoso sui disturbi emozionali stagionali e su altre forme di depressione.

È sempre più comune trovare studiosi e accademici che si rivolgono alla terapia del colore per curare molte affezioni, in particolare quelle legate all’insonnia.

Il colore è una proprietà della luce, la quale è composta da differenti onde di energia. Quando la luce cade sulla retina dell’occhio, le cellule fotorecettrici presenti la convertono in impulsi elettrici.

Tali impulsi raggiungono il cervello, stimolando il rilascio di determinati ormoni. Queste scariche ormonali controllate vengono usate per trattare il corpo e la mente in differenti patologie che impediscono il sonno e per indurre condizioni favorevoli al rilassamento e al riposo.

Molti tipi di terapie del colore possono e devono essere praticate solo da medici e/o da praticanti qualificati. Vi sono tuttavia semplici e innocue tecniche di questa branca della medicina che puoi applicare anche tu a casa. Indossare abiti di particolari tinte, circondarsi di oggetti con determinati colori, ingerire cibi colorati o visualizzare i colori, sono fra queste.

Avvertenze

  • In caso di insonnia grave, mai sostituire i trattamenti convenzionali con la cromoterapia.
  • Chi soffre di epilessia dovrebbe utilizzare i flash di luce con la dovuta attenzione.
  • Durante una seduta di cromoterapia, si deve evitare di guardare direttamente la sorgente di luce. Lo sguardo deve invece essere rivolto a un qualsiasi oggetto illuminato da quella luce.·
  • Se si assumono farmaci convenzionali, assicurarsi che il foglietto illustrativo non indichi eventuali effetti collaterali provocati dall’esposizione a luce intensa.

Foto: stock.xchng

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