Cosmesi naturale: l’etichetta oltre il mito

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Cosmetici naturali

Naturali, bio, eco sono di moda, ma dietro alla maschera verde spesso c’è il trucco. Un prodotto “naturale” è considerato più sicuro, di qualità migliore e con un basso impatto ambientale. Sfatiamo subito questo mito: naturale non significa nulla.

Naturale: manca una definizione di legge

Non c’è una legge che definisca la quantità di ingredienti naturali e bio che devono esserci sul totale perché un cosmetico possa essere considerato “naturale” o “biologico”. La normativa in vigore definisce in modo preciso quali sono gli ingredienti consentiti (naturali e chimici) e le quantità massime perché i cosmetici siano sicuri e non abbiano conseguenze sulla salute. Una legge severa che mette al riparo, per quanto possibile, da brutte sorprese. Pochi lo sanno, così come il fatto che gli ingredienti naturali non sono necessariamente più “salutari”, perché possono scatenare reazioni allergiche.

Imparare a leggere l’etichetta

Non essendoci una legge che stabilisca quantità e qualità degli ingredienti naturali perché un cosmetico possa definirsi “naturale” tutto è lasciato all’onestà e alla trasparenza dei produttori e quindi c’è chi ne approfitta. Gli slogan ingannevoli si sprecano, ma basta girare la confezione per scoprire che nella lista degli ingredienti resta ben poco della natura vantata in etichetta. Lo abbiamo fatto, analizzando le componenti di una serie di creme da giorno.

Per scegliere in modo consapevole, ecco come leggere la lista degli ingredienti.

Se ai primi posti ci sono tanti componenti in latino, il prodotto è in buona parte naturale. Per legge, gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente di quantità. Anche se non sono in latino, sono ingredienti di qualità: tocopherol o tocopheryl acetate (vitamina E) (1), panthenol (vitamina B5), titanium dioxide o zinc oxide, glucoside.

I cosmetici per definirsi naturali dovrebbero essere:

  • senza parabeni come conservanti. Si può tollerare una piccola quantità di etyle methyl paraben anche se non è naturale;
  • senza antimicrobici: bht, bha e triclosan;
  • senza conservanti che possono rilasciare formaldeide: DMDM hydantoin, midazolidinyl urea, diazolidinyl urea, formaldehyde, sodium hydroxymethylglycinate;
  • senza petrolio e suoi derivati e senza silicone (tutti gli ingredienti che terminano in one o che contengono la parila siloxane);
  • senza Peg e senza coloranti chimici (CI più un numero); senza profumi chimici (vanno bene gli oli essenziali indicati con parfum, oil e il nome latino dell’essenza).

Via | Altroconsumo.it

Foto | FanPage Donna

(1) che protegge il cosmetico contro l’ossidazione (ndr)

Per approfondire

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Gli appunti di un incontro con Fabrizio Zago, a cura del GASpital di Pordenone

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